Letizia Battaglia (Palermo, 1935), pioniera del fotogiornalismo italiano, ha dato vita con le sue fotografie ad un percorso narrativo polifonico, in grado di rappresentare vari momenti della società civile italiana, con una particolare attenzione al contesto siciliano. Il suo impegno civile è stato portato avanti negli anni per mezzo di un’intensa attività che comprende e oltrepassa quella fotografica, attraverso la politica, l’editoria, l’impegno sociale, il teatro, il cinema. Battaglia inizia la sua carriera di fotografa in età adulta, senza una precisa preparazione tecnica, ma già nei suoi primi scatti dimostra un istinto e una sensibilità che le permette di entrare in maniera immediata nelle situazioni, grazie anche ad una geometria compositiva che evidenzia la relazione intima con il soggetto. Letizia Battaglia è conosciuta per essere stata “fotografa della mafia”, tuttavia le foto di cronaca non sono che una parte dell’indagine che la fotografa ha condotto negli anni: essa ha infatti dato vita ad una eterogenea documentazione che evidenzia gli effetti dell’azione della mafia sulla società siciliana, dal degrado ambientale alla disoccupazione, dai salotti borghesi alla condizione femminile.
La sua galleria di ritratti di donne - siano esse bambine, donne dei quartieri popolari di Palermo, ospiti di ospedali psichiatrici, rappresentanti della nobiltà palermitana - vedono un rapporto dialettico tra l’interiorità della fotografa e quella dei soggetti femminili ritratti, un legame di prossimità che nasce da un mutuo riconoscimento e dal rispecchiamento.